Antiche origini!

L’arancino è una specialità della cucina siciliana. Si tratta di una palla di riso fritta, del diametro di 8-10 cm, farcita con ragù; altre volte con composti di salsa di pomodoro, mozzarella, piselli o altro. Il nome deriva dalla forma e dal colore tipici, che ricordano un’arancia.
Nella parte orientale dell’isola gli arancini possono anche avere una forma conica.
L’arancino sembra essere stato importato dagli arabi, che erano soliti mangiare riso e zafferano condito con erbe e carne. L’invenzione della panatura viene spesso fatta risalire alla corte di Federico II, quando si cercava un modo per portare con sé la pietanza in viaggi e battute di caccia.
La panatura croccante era in grado di assicurare una conservazione ideale del riso e del condimento, oltre ad una trasportabilità molto semplificata. Risulta plausibile quindi che in un primo momento l’arancino si sia caratterizzato come cibo da asporto, soprattutto anche per il lavoro in campagna.
Il 13 dicembre di ogni anno, è tradizione palermitana festeggiare il giorno di Santa Lucia, in cui ci si astiene dal consumare cibi a base di farina, mangiando arancini e cuccìa.

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La Storia

Curiosità da arancino!

Quando si parla delle piatti che hanno reso famosa la cultura gastronomica siciliana, non si può non pensare ai mitici arancini. Vogliamo raccontarvi tutto, ma

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Varianti da arancino!

Gli arancini più diffusi in Sicilia sono quello al ragù (con piselli e carote), quello al burro (con mozzarella e prosciutto) e quello agli spinaci

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